HOMEPAGE | Ordine Agostiniano | Parroco | Sacerdoti | Sacerdoti illustri |
"Decennale della
scomparsa di Padre Pietro SCALIA"
Ordine degli Agostiniani Scalzi
3 marzo 2003 – 3 marzo 2013
una rara sensibilità, come uomo e come sacerdote
Padre
Vincenzo Mario SORCE
Elegia a Padre Pietro SCALIA
Padre Pietro SCALIA è nato a Frosinone il 14 novembre del 1940, dai coniugi Calogero SCALIA e Domenica DI PROSPERO - Battezzato nella Chiesa della Madonna della Neve il 24 novembre del 1940, entrò in seminario alla fine del 1951, a Santa Maria Nuova.
Fu ammesso al noviziato il 16 novembre 1955 nel Convitto di
S. Maria Nuova - Nel Comune di San Gregorio da Sassola (RM) e ottenne la professione
semplice il 17 novembre del 1956.
Prese i voti solenni nel convento Gesù e Maria il 28 gennaio del 1962 e fu ordinato
sacerdote il 21 febbraio 1965 nella Chiesa di Santa Agata dei Goti a Roma.
Gli studi ginnasiali si svolsero nel convento della Madonna
della Neve e nel convento di Gesù e Maria a Roma.
Ebbe modo di frequentare il
corso liceale nell'Istituto S. Pier Tommaso dei PP Carmelitani a S. Martino
ai Monti (RM) dal 1957 al 1959.
Gli studi filosofici vennero affrontati dal 1959 al 1961 e quelli teologici dal 1961 al 1965, presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma.
Nello stesso ateneo conseguì il Boccellierato in filosofia
scolastica nel 1961 e sacra teologia nel 1963.
Padre Pietro è stato un sacerdote
colto ed ebbe modo di inviare alle stampe diversi libri, fra i quali ricordiamo:
"Il Santuario della Madonna della Neve a Frosinone"
Frosinone 1986
Ulteriori pubblicazioni:
"Sante era già arrivato"
Frosinone 1988
"Storia del Convento di S. Maria Nuova"
Spoleto 2002.
La sua sensibilità lo porto alla pubblicazione di un libro di poesie:
"Il cuore di un'anima"
Spoleto 1990.
Padre Pietro nel 1993 ha curato con perizia e diligenza la trascrizione dell'Epistolario dei Missionari Agostiniani nel Tonchino e, più in generale in Cina, collaborando alla redazione finale del Rituale dell'Ordine - Spoleto 1999.
La Sua missione sacerdotale lo ha portato nelle seguenti case dell'Ordine Agostiniano: Santa Maria Nuova dal 1995 al 1973 - Convento di Santa Rita a Spoleto, per due periodi: dal 1973 al 1981 e dal 1988 al 1993.
Successivamente è stato trasferito a Giuliano di Roma (FR), presso il
convento della Madonna della Speranza dal 1981 al 1987.
Dal 1993 al 2003, fece
ritorno a Roma, presso il convento della Madonna della Consolazione.
Ebbe anche modo di ricoprire diversi incarichi all'interno dell'Ordine, fra i quali ricordiamo l'incarico di sottomaestro degli aspiranti a Santa Maria Nuova dal 1965 al 1966.
Divenne maestro e sottopriore dal 1966 al 1973 e maestro degli aspiranti a Giuliano di Roma dal 1982 al 1987.
Fu nominato priore e parroco a Spoleto dal 1987 al 1993 e Segretario Generale dell'Ordine dal 1987 al 1993. Dal 1993 al 2003 venne nominato 1° Definitore e Vicario Generale, mentre dal 1987 al 2003 divenne Direttore Generale per le missioni e attività pastorali .
Ha diretto la rivista "Presenza Agostiniana" e durante la sua permanenza a Giuliano di Roma e la "La Voce della Speranza". Amò l'Ordine e diede per esso il meglio di sè, seguiva il movimento dei "Focolari" e soleva dire che tale movimento lo aiutava a vivere più intensamente il "Carisma dell'Ordine".
Zelante nelle lodi del Signore, esprimendole con il canto e la musica, cercava di favorire sempre l'esattezza e la bellezza delle liturgie, l'armonia e la completezza della recita dell'Ufficio Divino, recuperando tante belle tradizioni quasi dimenticate, purtroppo, dal 2002 le sue condizioni di salute sono progressivamente peggiorate
Il 3 marzo del 2003, alle ore 15,00 è tornato nella casa che Dio gli aveva preparato per l'eternità. Oggi riposa nel cimitero di San Gregorio da Sassola, nella cappella dell'Ordine.
Per quanto concerne la Parrocchia Madonna della Neve di Frosinone, fra i ricordi più belli, ricordiamo la canzone che ha scritto in onore della nostra Madonna, unitamente alla musica. Un canto semplice, ma di struggente bellezza.
In ultima analisi ci piace ricordarlo con una sua frase: "Mia forza e mio canto è il Signore" - (Sl 118,14);.
Ora, nella Gloria del paradiso certamente ripeterà: "Mio Dio, ti canterò un canto nuovo" - (Sl 143,9); il canto della vittoria sulla morte.
Dallo scritto del Segretario Generale: P. Vincenzo Mario SORCE