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“La parrocchia è una determinata comunità di fedeli costituita stabilmente nell’ambito di una Chiesa particolare, la cui cura pastorale è affidata, sotto l’autorità del Vescovo Diocesano, al parroco quale suo proprio pastore” (can. 515).
“Nell’ambito del diritto canonico la parrocchia gode, per il diritto stesso, di personalità giuridica”.
“Nell’ordinamento italiano, in applicazione della legge 20 maggio 1985, n° 222, radicalmente rinnovata in materia di enti ecclesiastici – la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di decreti del Ministro dell’Interno che recepivano i decreti del Vescovo Diocesano emanati entro il 30/09/1986, ha conferito la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto alle parrocchie”.
“In conseguenza di tale riconoscimento le parrocchie sono state iscritte entro il 31/12/1989 nel registro delle persone giuridiche della Cancelleria del tribunale competente territorialmente”.
“In ogni parrocchia vi sia il Consiglio per gli Affari Economici (C.P.A.E.) che è retto, oltre che dal diritto universale, dalle norme dettate dal Vescovo Diocesano; in esso i fededi”.
Ogni cristiano è un carismatico. Ha carismi, cioè doni specifici, comuni o straordinari che contribuiscono a formare la comunità: i vari carismi edificano il Corpo di Cristo (S. Paolo).
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (di seguito CPP) affonda le sue radici nella Parrocchia e questa nella Chiesa, di cui ogni comunità cristiana é espressione e mediazione ulteriore. La natura del CPP é strettamente collegata a quella della Parrocchia e, più a monte, alla Chiesa.
1) - Dio Uno e Trino costruisce la Chiesa con “pietre vive” e la arricchisce di molteplici doni di grazia (cfr 1 Pt 2,5). La Chiesa vive nelle singole comunità di fedeli, tra le quali rivestono un ruolo preminente le parrocchie; esse rendono presente in un certo qual modo la Chiesa visibile, diffusa su tutta la terra (Concilio Vaticano II, Costituzione sulla liturgia – SC 42).
2) - Attraverso il Battesimo e la Confermazione tutti i fedeli partecipano all’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Gesù Cristo. Nella forza del suo Spirito essi collaborano al compito e alla missione della Chiesa nel mondo di oggi (Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica “Christifideles laici”, 23).
3) - In modo speciale è compito del parroco esercitare la cura pastorale della comunità a lui affidata e compie come pastore le funzioni di insegnare, santificare e governare (cfr CIC, can. 519).
In questo egli è coadiuvato dal Consiglio pastorale parrocchiale (CPP), che collabora con il parroco nell’attività pastorale, lo affianca responsabilmente e lo aiuta a risolvere i problemi della vita parrocchiale.
4) - Inoltre ogni CPP risponde al compito di tradurre i problemi e le iniziative pastorali con l'obiettivo di rendere più viva la partecipazione dei laici e più precisi i rapporti tra pastori e fedeli. (cf. Congregatio pro clericis, Litterae circulares "Omnes christifideles", 1902-1923).
È compito del Consiglio pastorale parrocchiale cogliere la situazione pastorale della parrocchia per valutarla alla luce del Vangelo; promuovere iniziative in ottemperanza agli Orientamenti pastorali e ai programmi annuali della Diocesi; fissare alcune priorità pastorali negli ambiti dell’annuncio, della liturgia e della carità.
In collaborazione con il parroco esso si impegna affinché il mandato e la missione della Chiesa trovino concreta attuazione nella comunità parrocchiale.
Il CPP sensibilizza la comunità parrocchiale alla testimonianza della carità e all’impegno per la giustizia e la pace, in fedeltà al precetto evangelico della carità e in risposta ai problemi del territorio e del mondo.
Ricerca le forme di povertà e di bisogno presenti sul territorio nonché delle cause e circostanze che le originano, per favorire la presa di coscienza della comunità parrocchiale.
Svolgere opera di informazione e sensibilizzazione intorno alle problematiche e le povertà su scala mondiale, promuovendo e favorendo l’impegno del volontariato. Assicura ai volontari adeguata formazione spirituale e operativa.
Favorisce la diffusione di stili di vita improntati all’accoglienza, all’ospitalità, al dono di sé stessi.
Collabora al pieno sviluppo della famiglia, in cui si incontrano la naturale esperienza umana e la grazia del sacramento del matrimonio, favorendone la promozione del suo ruolo attivo e responsabile nella pastorale e offrendole la possibilità di partecipare alla propria attività apostolica.
Il CPP promuove la collaborazione dei laici nella vita della parrocchia, incoraggia singoli, gruppi e associazioni, perché mettano al servizio della comunità le loro specifiche capacità ed esperienze.
Si impegna a individuare collaboratrici e collaboratori nella pastorale e ne cura la loro formazione e aggiornamento.
Promuove la formazione di specifiche Commissioni e Gruppi Associati per rispondere alle molteplici esigenze pastorali.
Il CPP promuove iniziative per la riscoperta e l’approfondimento della fede, proponendo incontri in piccoli gruppi per favorire lo scambio di esperienze di fede e di vita.
Ricerca modi e forme per una maggior collaborazione con le parrocchie vicine.
Si impegna a promuovere maggiore collaborazione e scambio con gruppi e associazioni ecclesiali e civili.
La Curia richiederà al CPP di esprimere il proprio parere in occasione di fusione di parrocchie, di suddivisione della parrocchia o di variazione dei confini della stessa.
In occasione del cambio del parroco il CPP informa la Curia sulla situazione e le necessità della comunità parrocchiale.
Compiti in relazione a problemi di natura patrimoniale - Il CPP prende posizione in merito a nuova costruzione, ampliamento, ristrutturazione di edifici di proprietà della parrocchia nonché in merito a lavori di restauro di grossa entità ed esprime il proprio parere per quanto riguarda la vendita o l’acquisto di beni immobili.
Il CPP si preoccupa, unitamente al CPAE, affinché nell’amministrazione del patrimonio parrocchiale si provveda in modo adeguato ai bisogni sociali e pastorali della parrocchia, della Diocesi e della Chiesa universale.
a) - La Giunta esecutiva indice le elezioni per la designazione dei membri elettivi del CPP almeno tre mesi prima della scadenza del mandato del CPP, fissandone i tempi e le modalità della consultazione, tenute presenti le esigenze della comunità parrocchiale
b) - Tutte le persone di ambo i sessi, battezzate e cresimate, facente parte della comunità parrocchiale sono elettori.
c) - Sono invece eleggibili se sono in età di almeno 16 anni compiuti alla data delle elezioni.
Il CPP è composto:
A) - dal parroco che di diritto ne è componente e consulente spirituale, dai vicari parrocchiali, dalle suore presenti sul territorio e da un rappresentante delle persone designate e incaricate per la pastorale parrocchiale ordinaria;
B) - da N° 20 fedeli eletti nell’ambito della parrocchia. In caso di difficoltà o inopportunità nello svolgimento delle elezioni, o nel reperimento dei candidati, i membri del consiglio vengono nominati dal parroco, sentito il parere del CPP uscente.
C) - I Consiglieri devono essere di sicura integrità morale, attivamente inseriti nella vita parrocchiale, capaci di valutare le scelte economiche con spirito ecclesiale e con competenza.
D) - Il CPP resta in carica per 4 (quattro) anni. Qualora circostanze particolari lo suggeriscano, la durata dell’incarico può essere ridotta o prolungata con l’approvazione dell’Ordinario.
E) - Il mandato di un membro del Consiglio decade qualora egli sia assente ingiustificato per tre sedute consecutive.
F) - Qualora un membro eletto cessi di far parte del CPP, se il CPP è stato eletto, subentra al suo posto il candidato che in ordine progressivo ha ottenuto il maggior numero di voti e, in caso di parità, il più anziano in età. Se il membro uscente appartiene ad una zona della parrocchia o ad un Gruppo/Commissione, che a parere della maggioranza dovrebbe essere rappresentato nel Consiglio, questo deve cooptare al posto del membro uscente un appartenente a detta zona o Gruppo/Commissione.
G) - Quando la metà o più dei membri cessa contemporaneamente di farne parte, il CPP è da considerarsi sciolto. Una eventuale nuova elezione è da concordarsi con la Curia vescovile.
1) - Il CPP può deliberare quando siano presenti almeno due terzi dei membri. Nel caso, vale la maggioranza semplice dei voti. In caso di parità, la proposta si considera respinta. Qualora un membro del Consiglio richieda la votazione segreta, è doveroso dare corso alla richiesta. Il parroco non prende parte alla votazione
2) - Le delibere del Consiglio entrano subito in vigore, a meno che il parroco non esprima parere contrario.
Qualora il parroco non approvi una decisione del CPP, il punto in questione dovrà essere trattato nuovamente nella seduta successiva.
Se neppure in quest’ultima viene trovato un accordo, il CPP può fare ricorso all’Ordinario diocesano entro il termine di 14 giorni presentando i motivi del dissenso ed il verbale della seduta.
L’Ordinario diocesano presenta la questione alla commissione arbitrale di competenza prendendo quindi una decisione definitiva, che viene subito comunicata per iscritto al CPP con le relative motivazioni.
3) - Le decisioni prese in seno al CPP devono essere portate a conoscenza della comunità parrocchiale nella forma più idonea.
Il CPP deve inoltre informare la comunità sul proprio operato una volta all’anno nell’ambito di un’assemblea parrocchiale.
4) - Il Consiglio pastorale sceglie al suo interno un/a segretario/a con il compito di redigere il verbale delle sedute.
Questi può essere la stessa persona per tutta la durata del mandato del CPP, oppure può venire incaricato di volta in volta all’inizio di ogni seduta.
1) - La posizione particolare del parroco, (can. 536) rimane salvaguardata anche se alla presidenza viene eletto un laico. Il presidente e il suo sostituto vengono eletti all’interno della assemblea con maggioranza semplice.
2) - Il/la presidente del CPP è contemporaneamente anche presidente della Giunta Esecutiva.
3) - Il/la presidente rappresenta pubblicamente il CPP e con il parroco è responsabile della vita parrocchiale. Esso/a convoca le sedute sia del CPP che della Giunta Esecutiva e le modera. In caso di impedimento del presidente subentra il sostituto.
1) - La Giunta Esecutiva è composta da almeno 3 (tre) membri. Ne fanno sempre parte: il parroco, il presidente del Consiglio pastorale parrocchiale, come presidente della Giunta Esecutiva e il suo sostituto. Possono essere eletti a far parte della giunta altri membri del Consiglio pastorale parrocchiale.
2) - La Giunta Esecutiva ha il compito di:
- gestire gli affari correnti;
- preparare e attuare le sedute del Consiglio Pastorale Parrocchiale
(Ovvero: fissare la data delle sedute, esaminare ed elaborare proposte e richieste, stendere l’ordine del giorno);
- curare i contatti con i vari gruppi parrocchiali e con le altre parrocchie del decanato;
- intraprendere disposizioni e iniziative atte a promuovere la vita della comunità parrocchiale;
- decidere in merito a questioni improrogabili;
- convocare e preparare le assemblee parrocchiali.
3) - Le decisioni prese in Giunta Esecutiva, su questioni improrogabili, devono essere presentate per la ratifica nella successiva seduta del Consiglio Pastorale Parrocchiale.
1) - Il CPP può costituire Gruppi o Commissioni con specifici ambiti di lavoro ad esempio: liturgia - formazione degli adulti – carità e missioni - bambini, ragazzi e giovani - matrimonio e famiglia – giustizia, pace e salvaguardia del creato - pastorale del turismo - comunicazione sociale - canto – ricreativa e sportiva – festeggiamenti.
Qualora per uno degli ambiti prescelti dal CPP, non venisse formato alcun Gruppo/Commissione, per mancanza di adesioni, dovrebbe venire incaricata almeno una persona responsabile, precisandone con chiarezza le funzioni e le competenze.
2) - Ai Gruppi/Commissioni possono far parte anche persone che non sono membri del CPP.
3) - Gruppi e Commissioni permanenti hanno la stessa durata in carica del CPP.
4) - I Gruppi/Commissioni nello svolgimento del loro mandato si attengono alle indicazioni generali del CPP. Esse devono dare informazioni al CPP del loro operato e, nel caso di importanti decisioni, richiederne approvazione e consenso.
5) - Ogni Gruppo/Commissione elegge al suo interno un/a responsabile, un/a sostituto/a e un/a segretario/a con il compito di redigere il verbale delle sedute.
6) - Il responsabile del Gruppo/Commissione appartiene al CPP. Se non appartiene al CPP, non ha diritto di voto, esprimono soltanto pareri consultivi.
7) - Il/la responsabile del Gruppo/Commissione, qualora non ne sia già membro, sarà chiamato/a a partecipare alle sedute del CPP.
8) - Il CPP è obbligato a richiedere ad ogni Gruppo/Commissione una relazione e un bilancio annuale e a farne oggetto di discussione
1) - Tutti i parrocchiani dovranno essere invitati una volta all’anno all’Assemblea parrocchiale
2) - L’Assemblea parrocchiale deve rafforzare la consapevolezza di appartenere alla Chiesa e alla comunità parrocchiale ed offrire a tutti i membri della comunità la possibilità di prendervi parte attiva.
Essa ha lo scopo di informare i parrocchiani sulla situazione della parrocchia e di coinvolgerli attivamente nella vita parrocchiale.
3) - La preparazione dell’Assemblea parrocchiale è compito della Giunta Esecutiva. Ne stabilisce l’ordine del giorno e si premura affinché ogni membro della comunità parrocchiale venga invitato almeno 15 giorni prima della data stabilita per l’assemblea.
4) - Nell’assemblea parrocchiale il CPP, il CPAE e le varie Commissioni – Gruppi Associati:
a) - informano sulla loro attività;
b) - presentano e discutono i punti principali dell’attività annuale e le necessità di
natura pastorale;
c) - sottopongono all’esame dell’assemblea problemi particolari;
d) - prendono in considerazione proposte e prese di posizione dei parrocchiani.
5) - I lavori dell’assemblea devono essere verbalizzati ed i relativi atti conservati nell’archivio parrocchiale.
a) - Il CPP viene convocato dal/la presidente del Consiglio pastorale parrocchiale
b) - L’invito scritto, indicante data, luogo e ordine del giorno, deve essere notificato a tempo debito, di regola almeno 8 (otto) giorni prima della seduta
a) - Il CPP si riunisce in seduta ordinaria almeno quattro volte all’anno. Normalmente ogni mese.
b) - Esso deve essere convocato entro 10 (dieci) giorni, quando la Giunta Esecutiva o un terzo dei membri del CPP ne facciano richiesta.
c) - Per casi di particolare urgenza, il CPP può essere convocato, su decisione della Giunta Esecutiva, entro 48 ore. Qualora però un terzo dei membri del CPP sollevi obiezioni per la brevità del tempo di convocazione, in tale seduta non si potranno prendere decisioni. La seduta avrà solo valore consultivo per il caso in questione.
a) - L’ordine del giorno per le sedute del CPP viene preparato dalla Giunta Esecutiva.
b) - Ogni membro del CPP con diritto di voto, come anche ogni Gruppo/Commissione, può presentare delle proposte per l’Ordine del Giorno. Queste devono essere notificate al presidente almeno tre settimane prima della seduta.
c) - Ogni membro del CPP inoltre ha la facoltà di richiedere al/la presidente, al più tardi entro due giorni prima della seduta, che vengano trattati ulteriori argomenti. La decisione di accogliere o meno tale richiesta spetta al CPP all’inizio della seduta.
a) - I membri del CPP non possono farsi sostituire da altri nelle sedute. Non è ammessa la delega.
b) - All’occorrenza la Giunta Esecutiva può invitare alle sedute del CPP degli esperti.
a) - Le sedute del CPP vengono condotte dal/la presidente.
b) - È bene che la seduta abbia inizio con una riflessione spirituale.
c) - I punti previsti vengono trattati secondo l’ordine del giorno stabilito. All’inizio della seduta, con votazione, i membri del CPP possono decidere:
- l’esclusione di uno o più argomenti posti all’ordine del giorno;
- la variazione dell’ordine di discussione dei punti proposti;
- l’accettazione di eventuali nuovi argomenti presentati.
a) - Il/la presidente dà la parola secondo l’ordine di richiesta. Ogni richiesta di intervento riguardante l’ordine del giorno ha la precedenza rispetto ad ogni altra richiesta.
b) - E’ possibile fissare un limite al numero e alla durata degli interventi.
a) - Tutti i membri del CPP, hanno diritto a partecipare alla votazione,. il parroco, i rappresentanti delle Commissioni e dei Gruppi Associati, non partecipano al voto.
a) - Il CPP può prendere decisioni e procedere a votazione su eventuali richieste se sono presenti almeno due terzi dei membri. Tale possibilità sarà verificata dal/la presidente all’inizio della seduta
b) - La votazione di proposte viene fatta, di norma, per alzata di mano; verrà fatta in segreto se richiesto da parte di un membro del Consiglio. Eventuali votazioni o decisioni riguardanti persone devono essere sempre fatte a scrutinio segreto.
c) - Il/la presidente verifica il numero dei voti favorevoli e contrari e quello delle astensioni. In caso di dubbi sull’esito, la votazione viene ripetuta.
d) - Le delibere vengono approvate con maggioranza semplice. A parità di voti la proposta deve considerarsi respinta
e) - Al termine della votazione il/la presidente ne rende noto il risultato
a) - Un membro del CPP non può partecipare alla discussione e alla votazione su un punto all’ordine del giorno, se la decisione comporta un immediato vantaggio o svantaggio per lui personalmente e/o per i propri familiari
b) - Riguardo all’esistenza di tali presupposti, decide il CPP stesso
a) - Per ogni seduta del CPP deve essere redatto un verbale
b) - Il verbale deve contenere:
- data e luogo, orario d’inizio e termine della seduta
- i nomi del/la moderatore/trice della seduta e del/la segretario/a
- i nomi dei presenti e degli assenti
- i nomi delle eventuali persone esterne chiamate a partecipare alla seduta
- l’ordine del giorno
- le proposte inoltrate, nei loro termini stabiliti
- i risultati delle votazioni e delle elezioni
- riflessioni comuni e iniziative programmate
- la suddivisione del lavoro, precisando gli impegni assunti e chi se ne fa carico
c) - Se una proposta è stata accolta con l’astensione o il voto contrario di un membro, questi ha il diritto di esigere che la sua diversa opinione venga annotata nel verbale
d) - Il verbale viene presentato al CPP per l’approvazione nella seduta successiva. I membri hanno diritto di apportare aggiunte e variazioni al testo. Eventuali modifiche dovranno essere annotate sul verbale della seduta in corso.
a) - Il CPP decide circa il carattere pubblico delle sedute
b) - Qualora siano in gioco motivate esigenze di singole persone o della comunità parrocchiale, come pure il bene comune, l’argomento non va trattato in una seduta pubblica. La decisione in merito spetta alla Giunta Esecutiva.
a) - I membri del CPP devono mantenere il riserbo su argomenti che il Consiglio ritiene di carattere riservato
b) - Questioni di carattere personale e argomenti discussi in sedute non pubbliche sono sempre da trattare in modo riservato anche quando ciò non sia stato espressamente deciso.
a) - La Giunta Esecutiva viene convocata dal/la presidente della stessa, quando egli/ella o il parroco lo ritengano opportuno.
b) - La data e luogo di convocazione vengono concordate con i membri della Giunta Esecutiva.
a) - La Giunta Esecutiva è bene che si riunisca almeno una volta al mese.
b) - Qualora il parroco o due membri della Giunta Esecutiva richiedano per motivi particolari la convocazione della giunta stessa, il/la presidente è tenuto a convocare la seduta entro due settimane.
a) - Il/la presidente insieme al parroco fissano l’ordine del giorno delle sedute della Giunta Esecutiva
b) - All’inizio della seduta ogni membro della Giunta Esecutiva può chiedere l’inserimento di nuovi punti all’ordine del giorno
a) - I membri della Giunta Esecutiva non possono essere sostituiti da altre persone nelle sedute.
b) - Alle sedute possono essere invitati degli esperti.
a) - Le sedute sono presiedute dal/la presidente della Giunta Esecutiva
a) - La Giunta Esecutiva può prendere decisioni qualora sia presente almeno la metà dei membri e il parroco.
b) - Le decisioni vengono prese con maggioranza semplice. A parità di voti la proposta si considera respinta. Se il parroco non approva una decisione, questa deve essere sottoposta al CPP.
c) - Il/la presidente della Giunta Esecutiva è responsabile della attuazione delle relative decisioni, a meno che tale incarico non venga affidato ad altre persone.
a) - Per ogni seduta della Giunta Esecutiva viene redatto un verbale o prese delle annotazioni. Questi dovranno essere sottoposti all’approvazione nella seduta successiva della Giunta Esecutiva
b) - Correzioni e aggiunte al verbale o alle annotazioni della seduta precedente vengono inserite nel verbale o nelle annotazioni della seduta in corso
c) - I verbali o le annotazioni devono essere conservati nell’archivio parrocchiale. I membri del CPP, su richiesta, possono prenderne visione.
La Giunta Esecutiva svolge le sue funzioni fino alla costituzione della nuova giunta che avrà luogo nella seduta costitutiva del neo eletto Consiglio pastorale parrocchiale.
Modifiche
Il presente statuto può essere modificato o integrato su richiesta di almeno un terzo dei membri del consiglio e con il voto favorevole della maggioranza (metà più uno).
Il presente Statuto del Consiglio Pastorale Parrocchiale è stata approvato ed è entrato in vigore a tutti gli effetti a decorrere dall’anno 2010.
Frosinone .... Il CPP
IL PARROCO