Tutti in Mountain Bike
Ad ogni colpo di pedale un'emozione, emozioni in ogni stagione: montagne, laghi, fiumi e boschi, stupiscono chiunque dimostri il gusto di percorrere il tempo e luoghi dove la natura si intreccia con la storia, la cultura, l'arte e la tradizione.
L'acqua, i sassi, le foglie, il fango e il sudore lasciano sapori indimenticabili nell'esperienza di un biker
Pedalando... pedalando, con le ruote in pressione, il ticchettio del pacco pignoni, in una civiltà invasa dai motori e dalla velocità, quale intimo piacere regala l'andare in bicicletta, immersi nella natura, nel paesaggio, nel silenzio dei paesi fra i sassi delle case dell'uomo.
Non c'e nulla di più piacevole. Appartenere a se stessi, sentirsi liberi, allegri e sollevati.
I ciclisti non consumano, non inquinano, non impongono a nessuno una presenza ingombrante e rumorosa.
I nostri itinerari, scelti con cura, per garantire una perfetta forma fisica e psicologica, rappresentano sempre una parte di noi stessi. Scegliere un determinato luogo per fare un'escursione è certamente una decisione che matura sulla base delle nostre esperienze, delle amicizie o della nostra cultura.
I percorsi facili, adatti a tutti, oppure quelli faticosi.... "ma si sa che nulla è faticoso se preso con la dovuta tranquillità", coniugano il bello di una passeggiata con la curiosità di osservare e di conoscere.
Accade di incontrare piccoli animali: uccelli, pesci, scoiattoli e leprotti, di posare le ruote sui prati fioriti; bianchi di margherite e cangianti di ciclamini. Accade, molto più spesso, di imbattersi in copertoni, vecchie automobili, elettrodomestici, sacchetti di spazzatura e bottiglie abbandonate.
Questi incontri, piacevoli e meno piacevoli, hanno sempre la capacità di agitare il nostro animo, di turbarci di creare un mutamento psicologico.
Questi stati d'animo, prodotti da una sensazione positiva o negativa, sono sufficienti a rammentarci che abbiamo perso, da uomini moderni, il senso di appartenenza alle cose della natura stessa.
Oggi siamo semplicemente circondati da oggetti materiali, estremamente sofisticati, che invadono la quotidianità della nostra esistenza e che sembrano darle un senso.
Nessuno di noi ricorda molto dell'infanzia: le piccole gioie e le piccole delusioni. Ma l'eco dei nostri giochi è rimasta e certamente ricordiamo l'attimo del primo colpo di pedale. Questo forse è rimasto in noi.
Nella memoria adulta, che fatica a conservare i ricordi della fanciullezza, forse è rimasta qualche reminiscenza dei primi tentativi per mantenersi in equilibrio su una piccola bici e le sensazioni provate il giorno in cui abbiamo spiccato il volo, vincendo la gravità.
La mano del genitore in apprensione che lascia la sella, l'abbandono di ogni vincolo, la gioia dell'improvvisa liberazione, la sensazione di essere entrati in un sogno ed essere diventati parte di una rara magia.
Se conservi ancora queste sensazioni e sei interessato al paesaggio e agli ambienti naturali.
Se non ti attraggono i cataloghi con le ultime componenti in "carbonio" e inforchi un "catorcio" senza vergogna.
Se i sentieri, le carrarecce e le mulattiere sono il tuo pane, ma non disdegni il turismo su strada e preferisci una saporita pagnottella con il provolone, ad una barretta energetica con cereale soffiato.
Se non ti fai la plastica alle orecchie per emulare il povero Pantani e almeno una volta nella vita, sei caduto dalla bici. Anche se non sai andare "senza mani" e quando precipiti in una buca sogni di affrontare baratri, con stoico eroismo.
Se proponi itinerari o ne cerchi di nuovi, partendo dal viottolo condominiale per un raid sulle orme di Marco Polo... cosa aspetti... unisciti a noi, siamo della stessa "razza"
Redatto dalla Commissione Culturale - V.P. marzo 2008