REGOLE E COMPORTAMENTI ESCURSIONISTICI


Norme comportamentali e di buon senso

Le escursioni proposte dal Gruppo Culturale della nostra parrocchia sono alla portata di tutti e non presentano particolari difficoltà: richiedono solo un pò di buon senso, come per tutte le cose.
Nelle escursioni viene privileggiato l'associazionismo, l'osservazione dell'ambiente, la fotografia, la scoperta di posti nuovi e il piacere insostituibile di gustare insieme un bel panino osservando un panorama unico.

TABELLE ESCURSIONISTICHE - SCALA DIFFICOLTA' IN MTB

SIGLA SPIEGAZIONE
A=Basso Impegno Itinerario adatto a chi è alle prime armi, abbastanza semplice, paragonabile ad una pista ciclabile: un percorso prevalentemete in pianura. - Le strade sono buone e compatte, adatte anche ai ragazzi.
T=Turistico
M=Medio
Itinerario per il quale viene richiesto un maggiore impegno e un corrispondente allenamento e anche una sufficiente padronanza tecnica.
Generalmente questi itinerari si sviluppano su strade e stradine, mulattiere o larghi sentieri con il fondo solo a tratti smosso. Il tragitto non presenta pendenze elevate, l'escursione altimetrica fra la partenza e l'arrivo, è comunque inferiore ai 500 metri. I percorsi generalmente non sono eccessivamente lunghi e non presentano alcun problema di orientamento.
E= ESCURSIONISTICO Impegno medio alto, presenta salite, anche sterrate, e richiede un discreto allenamento.
I percorsi possono essere di vario genere: pascolo, detriti, pietraie. I sentieri sono sempre evidenti e segnalati. Il dislivello, generalmente oscilla fra i 500 & 800 metri e sviluppare pendenze fino al 20%. Le escursioni possono svolgersi anche in ambienti parzialmente innevati.
Questi itinerari richiedono almeno un allenamento alla pedalata alcune ore.
EE=ESCURSIONISTI ESPERTI
E=ELEVATO
Percorso adatto esclusivamente a persone con un buon allenamento e una buona tecnica nella conduzione della MTB, sia in salita che in discesa.
I dislivelli possono essere superiori agli 800 metri e le pendenze superare il 20%. Non sono esclusi brevi tratti dove è necessario spingere la bicicletta lungo le "carrarecce".
Questi percorsi richiedono anche una preparazione atletica e fisica molto alta. Il fondo stradale può essere molto smosso e insidioso a causa del fango, in caso di piogge recenti.
Anche le discese possono risultare impegnative e di lunghezza elevata.
Nei boschi è possibile incontrare pendii scivolosi di erba, radici miste a pietre e terriccio, anche singoli passaggi rocciosi.
La preparazione fisica deve essere adeguata a 3 – 4 ore di impegno ciclistico con sforzo continuo.
Consiglio INDOSSARE SEMPRE IL CASCHETTO PER LA BICICLETTA


ULTERIORI CONSIDERAZIONI

In MTB è importante avere cura per alcuni accessori del nostro abbigliamento e mantenere in efficienza il mezzo meccanico, rispettando le seguenti semplici regole:

- Indossare sempre il casco, le scarpe adatte, gli occhiali e i guantini. Le cadute, i moscerini e il sudore sono il pane quotidiano di ogni bikers.

- Verificare sempre, prima di ogni partenza, le condizioni della MTB - la pressione delle ruote ed eventuali sospensioni, l'efficienza dei freni. E' molto importante la lubrificazione e l'efficienza del cambio. Provvedere ad una sufficiente scorta di acqua e qualche alimento energetico.

- Per le escursioni lontane da casa, maggiormente per quelle programmate nelle località isolate, è necessario portare con se un kit di riparazione composto da: una camera d’aria di scorta, due caccia gomme, la pompa e un Kit per forature.
E' bene avere una borsettina nella quale inserire un cacciavite ed alcune chiavi, anche a brugola, adatte alla bulloneria della bici. Possiamo felicemente verificare che non servono molti attrezzi perchè le viti e i bulloncini sono pochi e ripetitivi come misura.
Per i più smaliziati suggeriamo uno smagliacatena. E' difficile, ma una catena può rompersi; mentre è facile una foratura in una zona lontana dai centri abitati. Questi due incidenti, se non si è attrezzati, compromettono seriamente l’escursione anche dei vostri compagni di avventura.

Ultima ma importantissima raccomandazione: prudenza sempre, anche nelle condizioni apparentemente sotto controllo e non sopravvalutate mai le vostre condizioni fisiche. Imparate a non disperdete inutilmente le vostre energie. Disperdere vanamente le proprie energie è un errore che non va assolutamente fatto. State pur certi, prima o poi, durante una escursione, le vostre energie verranno spremute a fondo.

Queste ed altre semplici regole sono alla base per effettuare una bella escursione: è bello immergesi nella natura e sentirsi partecipi dell’ambiente che vi circonda. Contrariamente, affrontando la vostra escursione "alla carlona", è facile trasformare una piacevole escursione in una inutile sofferenza.

NORME I.M.B.A. & N.O.R.B.A.

Non sono molti i ciclisti che si avvicinano al mountain biking con l'intenzione di imparare a tutelare i sentieri e il territorio che percorrono. Normalmente i possessori di bici amano andare, senza tante preoccupazioni, perché non sempre è facile ritagliarsi un pò di tempo libero per questa passione.

Sono veri anche due aspetti della questione, molti non sanno che per andare in MTB, in campagna e nei boschi, bisogna rispettare particolari regole e, maggiormente, con il passare degli anni, la mountain bike ha assunto dimensioni nuove con implicazioni ambientali e sociali.

La questione ebbe inizio negli USA: in California, quando i bikers affrontarono il problema nuovo ed inaspettato della chiusura di alcuni fra i più bei sentieri dello Stato perché particolarmente usurati e degradati per il continuo passaggio delle ruote “grasse”.

Questi bikers, preoccupati di non poter godere di questi vantagi ambientali, decisero di organizzarsi per favorire e promuovere la pratica della MTB ad impatto zero. Crearono una associazione allo scopo di aumentare la propria visibilità e la propria influenza. Chiamarono questa organizzazione International Mountain Bicycling Association: I.M.B.A.

I.M.B.A. ha iniziato a promuove le tematiche ambientali e di conservazione del territorio, proponendo addirittura stili di guida a basso impatto ambientale, progettando e curando i percorsi con questi criteri ben precisi al punto da coinvolgere, essi stessi, le amministrazioni pubbliche ed i responsabili del territorio, sviluppando nuovi progetti ed un turismo legato al mountain biking.

La filosofia I.M.B.A. si è diffusa in tutto il mondo.

Oggi I.M.B.A. è una vasta organizzazione internazionale con iscritti, aziende sponsorizzatrici e un proprio sito molto visitato.

I.M.B.A. ricopre un ruolo di primo piano anche in Italia. I.M.B.A. anche da noi ha diffuso tecniche di guida che riducono l'impatto delle competizioni e dello sport sul territorio, preservando l'ambiente.
Oggi la progettazione e manutenzione dei sentieri viene effettuata con le idonee conoscenze tecniche che riducono al massimo gli effetti degli agenti atmosferici e dell'uso intensivo dei percorsi, senza andare a discapito del divertimento.

Gruppi di volontari forniscono servizi molto utili a tutti gli utenti dei sentieri, inclusa l'assistenza meccanica ai biker, il pronto soccorso e le informazioni sui percorsi.

Oltre ad un Codice di comportamento I.M.B.A. oggi disponiamo anche di un Codice comportamentale N.O.R.B.A. (National Off Road Bicycle Association)

Nella sostanza riassumiamo le seguenti regole:

- Dare la precedenza agli escursionisti a piedi anche perchè la gente giudica la mtb dal vostro comportamento.

- Rallentare ed usare cautela nell’avvicinare e superare altri escursionisti in bicicletta o persone che fanno trekking in montagna.

- Controllare sempre la velocità ed affrontare le curve prevedendo di poter incontrare qualcuno. L’andatura deve essere commisurata all’esperienza di ciascuno ed al tipo di terreno.

- Restare sui percorsi già tracciati, evitare di tagliare per terreni molli: c’è il rischio di danneggiare le vegetazione ed accentuare l’erosione al suolo.

- Non lasciare rifiuti. Portare con se i propri e, se possibile, raccogliere quelli abbandonati da altri.

- Non spaventare gli animali e dare loro il tempo di spostarsi dalla vostra strada.

- Rispettare le proprietà e lasciare i cancelli così come sono stati trovati.

- Essere sempre autosufficienti. Meta da raggiungere e velocità media devono essere sempre stabilite in funzione all’abilità personale, all’equipaggiamento, al terreno, alle condizioni meteorologiche esistenti ed a quelle previste.

- Non viaggiare da soli in zone isolate e, se si devono coprire lunghe distanze, comunicare sempre la destinazione ed il programma di viaggio.

- Rispettate la filosofia del ciclo escursionismo, tesa al minimo impatto con la natura; limitarsi a scattare fotografie e lasciare impronte leggere, portandosi via solo bei ricordi.

Queste poche informazioni sono utili per decidere di aderire alle nostre iniziative, che prevedono una guida, una persona che già si è recata nei posti descritti. Per situazioni analoghe, fuori da questo contesto, non è difficile reperire informazioni più esaustive prima di partire.


SICUREZZA PERSONALE

IL CASCO - Il casco è un dispositivo di sicurezza fondamentale che non deve mai mancare nel corredo di ogni biker.
Il caschetto non deve essere indossato perchè reso obbligatorio dalle norme, deve essere indossato perchè il biker è profondamente convinto della sua utilità, sia che si usi la bici per andare dal lattaio, sia che la si usi per una escursione più impegnativa in campagna. Proteggere la propria testa significa proteggere la propria vita.

Nei cataloghi delle maggiori aziende attive in questo campo c’è solo l’imbarazzo della scelta. Alcune forme sono veramente belle, simili a sculture moderne, ed è facile trovarne anche nelle varianti "uomo" - "donna" - "bambino" e non sono eccessivamente costosi. E' bene però preferire i caschi che consentono alcune regolazioni, per meglio adattarli alla misura della nostra testa e non modelli standard adattabili solo con delle semplici spugnette.
Prima di acquistare un casco omologato è buona norma indossarlo e capire quale sia il più adatto a noi e preferire sempre quello più aderente alla nostra testa, anche se è meno "fico".

In estrema sintesi, il casco deve calzare senza forzature e non deve procurare fastidio. Un breve test “empirico” prima dell’acquisto è quello di indossare il casco e provare ad agitare la testa in avanti e all’indietro, da destra a sinistra e capire quanto il casco resti incollato ad essa: nel caso tenda a scivolare verso la nuca, in avanti o su uno dei lati, non è il modello adeguato, e sarà nostra cura scegliere una taglia minore o un diverso modello.

I caschi in vendita oggi hanno cinghie estendibili nella zona della gola e un sistema di regolazione anche al livello occipitale.
Effettuati gli aggiustamenti il casco non deve muoversi in caso di scuotimento della testa. Una ulteriore cautela: le fibbie, devono collocarsi sotto le orecchie senza toccarle. Non bisogna stringere troppo il cinturino sottogola, ma occorre lasciare lo spazio di un dito al di sotto della mascella, per una migliore circolazione del sangue.

Una volta acquistato il casco, va ricordato che anche per i caschi da bici vale la regola d’oro che si applica ai caschi motociclistici, in caso di caduta, il casco che ha subito un impatto va sostituito, perché in seguito all’urto anche un casco non lesionato esteriormente può non essere in grado di continuare a svolgere adeguatamente il proprio compito.

I GUANTI - I guanti sono importanti per l'escursionismo in MTB. Vengono realizzati, nella parte palmare, con materiali antiscivolo e imbottiture varie che li rendono sagomati ed ergonomici per offrire un maggiore confort. Il guanto, oltre a garantire una migliore presa sulle manopole del manubrio, smorza anche una parte delle vibrazioni trasmesse dal sistema ruota-forcella, alleviando micro-traumi alle cartilagini della mano e il formicolio degli avambracci.
Nella parte superiore il tessuto dei guanti e normalmente del tipo traspirante e contribuisce alla protezione della cute delle mani.
La maggiore protezione viene offerta in caso di caduta e nell'evitare graffi ed abrasioni durante le escursioni boschive.
Nella stagione invernale si usano guanti a dita lunghe, impermeabili ma traspiranti che proteggono dal freddo, mentre in estate sono più funzionali i guantini a dita corte.

GLI OCCHIALI - Anche l'occhiale è un accessorio importante per la nostra sicurezza. Sono necessari per proteggere gli occhi dal pulviscolo e dagli schizzi di fanghiglia e, più in generale, dai moscerini estremamente fastidiosi.
Un buon occhiale avvolgente protegge meglio dal vento e dal sole, impedendo l'evaporazione del film lacrimale dei nostri occhi. L'occhiale ci rassicura anche nel bosco proteggendo l'occhio dal fogliame dei rami, dai rovi, nonchè da tutti gli elementi che possono arrecare danno.

In zone marine e montane è bene scegliere lenti che proteggono anche dai raggi UV. Per quanto riguarda il colore o la polarizzazione delle lenti, occorre dire che quelle gialle-arancioni permettono all'occhio di passare da zone molto illuminate dal sole a punti con poca luce, come un sottobosco, senza eccessivo disagio.
Le lenti di colore giallo sono adatte anche in caso di nebbia, mentre per zone particolarmente esposte al sole possono essere scelte lenti più scure.

SCARPETTE - Per quanto riguarda le scarpe, è bene preferirne un paio comode e morbide ma con una suola che tiene bene sul pedale anche per una migliore efficacia della pedalata stessa. E' bene scegliere una scarpa anche in funzione del calzino che dovrà essere indossato.
Oggi il mercato ci propone una ampia gamma di scarpe funzionali all'uso ed alle discipline che pratichiamo con la MTB; anche le scarpe vanno calzate e provate prima dell'acquisto.

ABBIGLIAMENTO: Pantaloncini e tutine sono gli indumenti tipici del ciclista. I più adatti sono forniti di fondello antibatterico che smorza le vibrazioni in una zona molto delicata dell'organismo. Normalmente sono molto comodi per l'assenza di cuciture e per le parti imbottite che riducono lo sfregamento e la pressione sui punti di contatto.

Maglie e magliette vanno scelte traspiranti. Personalmente, nei boschi indosso una semplice maglietta a maniche lunghe anche in estate, per evitare le abrasioni prodotte dai rami e i graffi dei rovi, ma anche la fastidiosa azione delle mosche e dei tafani. E' bene che la maglia abbia delle tasche laterali necessarie per contenere qualche accessorio, un frutto, oppure qualche barretta energetica.
Nella mezza stagione è possibile aggiungere un pile, mentre in inverno è bene vestirsi a strati di cipolla, includendo la maglietta intima tecnica e una giacca a vento. Per la protezione delle gambe possono essere utilizzate tutine complete adatte alla stagione.

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