Mese di Maggio mese verolano in Diocesi.
Il rettore della Basilica di S. Maria Salome, unitamente al ven. Capitolo di S. Andrea Apostolo in Veroli sono lieti di invitare i rev.di sig. Canonici dei ven. Capitoli di Frosinone, Veroli e Ferentino, insieme ai sacerdoti dell'intera diocesi, per l'inaugurazione dell'anno giubilare della patrona di Veroli Santa Maria Salome nell'VIII centenario del ritrovamento delle sue reliquie.
I festeggiamenti religiosi in onore di Santa Maria Salome a Veroli sono previsti dal 16 al 25 maggio e coinvolgeranno l'intera cittadinanza, la Diocesi e tutto il circondario regionale.
Un avvenimento molto sentito da tutta la popolazione, sia per la devozione cristiana e sia perchè Maria di Salome è la santa patrona di Veroli e dell'intera Diocesi di Frosinone - Veroli - Ferentino.
Il programma religioso avrà il massimo risalto domenica 24 maggio quando il Vescovo aprirà la Porta per l'indulgenza plenaria e darà inizio all'anno Giubilare Salomiano.
Per maggiori e più dettagliate notizie pubblichiamo il calendario delle celebrazioni.
Il suo nome in ebraico shalom significa pace. Santa Maria Salome nel Vangelo viene nominata (oltre che col proprio nome), come moglie di Zebedeo, madre degli apostoli Giacomo e Giovanni e anche come suocera di Pietro e Andrea.
Dopo l'Ascensione di nostro Signore, superato un periodo di smarrimento per essere "rimasti soli" gli apostoli seppero cogliere il significato del "nuovo messaggio" e partirono per portare il Vangelo agli altri popoli.
Anche santa Salome partì. Accompagnata da San Biagio e San Demetrio. Dopo un longo pellegrinaggio evangelizzante, giunse a Veroli. La santa venne ospitata presso l'abitazione di un pagano: un uomo che si convertì e venne battezzato e chiamato Mauro.
I suoi compagni di viaggio però non ebbero molta fortuna perchè vennero perseguitati ed uccisi.
Nella casa di Mauro Santa Salome godette della tranquillità necessaria per evangelizzare Mauro e le persone del circondario, ma dopo pochi mesi morì. Recenti indagini fanno affiorare l'ipotesi che anche la santa subì una serie di percosse che la portarono alla morte.
Mauro ebbe la sensibilità di curare personalmente la sepoltura di Salome; ne raccolse le spoglie e le racchiuse in una urna di pietra, sulla quale incise le parole: Hae sunt reliquiae B. Mariae Matris apostolorum Jacobi et Joannis.
Timoroso e impaurito dall’eventualità di subire anch’egli il martirio, da parte dei suoi stessi concittadini, Mauro lasciò la propria abitazione e trovò rifugio nella Grotta di Paterno, ove morì dopo tre giorni.
La storia di Salome, dopo la sua morte, si tinge di mistero. La sua urna, con le spoglie mortali, venne rinvenuta. Tutti gli intervenuti credettero di aver trovato un grande tesoro ma, ben presto delusi, abbandonarono i resti mortali rinvenuti e nessuno prestò attenzione particolare all'epigrafe.
Un Greco, di religione cristiana, interpretò la scrittura, raccolse le ossa, le avvolse in un panno e le nascose, momentaneamente, in un anfratto delle mura della città. Era sua intenzione trasportarle nella sua patria. Su una pietra incise le parole: Maria Mater Joannis Apostoli et Jacobi ene ista.
Storia e mistero si infittiscono. Il greco non potè realizzare il suo progetto e i resti mortali furono ritrovati il 25 maggio del 1209, da un certo Tommaso. Tommaso aveva sognato San Pietro e Santa Salome e vaveva ottenuto la rivelazione del luogo della sepoltura.
I resti della sepoltura vennero presentati al Vescovo di Penne, all'abate di Casamari e di S. Anastasia in Roma e ad altri monaci.
I Vescovi presenti sollevarono le Reliquie per mostrarle alla folla numerosa: circa cinque mila persone e da un osso della tibia iniziò a sgorgare del sangue.
Il prodigio apparve subito inspiegabile: Vecchie ossa calcinate versavano sangue vivo. Nel vedere ciò, tutto il popolo si raccolse in preghiera e rese grazie a Dio".
Maria di salome nella Sacra Srittura
Maria Salomè viene menzionata due volte nel Vangelo di Marco con il nome di "Salome" (Mc 15,40 e 16,1), ma grazie ad un confronto parallelo col testo di Matteo (Mt 27,56) la si può identificare come "la madre dei figli di Zebedèo": Giacomo il Maggiore venerato a Compostela e Giovanni l'Evangelista.
La tradizione la chiamerà, in seguito, "Maria Salomè".
Insieme all'altra Maria, la madre di Giacomo detto il Minore, andava al seguito di Gesù come discepola fin da quando era ancora in Galilea (Mc 15, 40-41).
È presente durante l'esecuzione di Gesù (Mc 15-40; Mt 27,56) insieme a Maria di Giacomo ed a Maria Maddalena: insieme verranno in seguito indicate dalla tradizione come "le Tre Marie".
Esse «stavano ad osservare dove veniva deposto» (Mc 15,47) e trascorso il sabato «comprarono oli aromatici per andare ad imbalsamare Gesù» (Mc 16,1). Saranno le prime a ricevere l'annuncio della sua resurrezione e l'incarico di diffondere tale novella.