Ricordi, emozioni... I nostri progetti più belli.
Il Natale è sempre una occasione molto particolare per tutti i credenti. Ogni anno con il Natale idealmente torniamo a stipulare l'originario patto con Dio, che per la nostra salvezza ci ha donato il proprio Figlio.
In parrocchia anche il presepe diventa una occasione speciale, speciale per i bambini e le persone che si adoperano per realizzarlo. Normalmente i lavori iniziano fra ottobre e novembre, ed è una realizzazione molto attesa da tutti.
La preparazione del presepe, oltre a rievocare la nascita del Bambino Gesù e la figura di S. Francesco, che per primo diede vita al presepe, consente a queste persone non solo di dar prova delle proprie capacità e della loro abilità nell'assemblare vari materiali, ma anche di divertirsi scoprendo che anche la realizzazione di un plastico presepiale è un'occasione per stare insieme, condividendo le ore del loro tempo libero. Stare insieme con i sacerdoti per preparare e ricreare la giusta atmosfera natalizia.
Mentre si sperimentano prospettive, tecniche e materiali, si ricerca al proprio interno, in modo personale, che cos’è il Natale, non semplicemente inteso come la sola occasione per dedicarsi agli addobbi parrocchiali, ma come occasione per ritrovarsi e vivere emozioni quali la gioia di fare, l'aiuto reciproco e la condivisione di qualcosa di bello.
Molto importante è stato lo sforzo che la Commissione Culturale ha compiuto per coinvolgere anche i bambini nella realizzazione del presepe.
Ma i risultati sono veramente incoraggianti, ad essi viene dato un solo parametro: ovvero la misura del rettangolo di base sul quale realizzare il loro presepe. Dopo di ciò ogni bambino è libero di dare sfogo alla propria fantasia, al proprio modo di intendere il presepe e i risultati, in molti casi sono stati favolosi. Esperienze uniche che, siamo convinti, resteranno nella loro memoria.
Una delle esperienze solidali indimenticabili riguarda il progetto per la raccolta dei tappi di plastca.
La vendita dei tappi di plastica è servita a creare una grande sensibilità e solidarietà per portare acqua nei lontani i villaggi della Tanzania, finanziando la costruzione di pozzi, acquedotti e fontanelle.
Un progetto semplice, efficace e di grande impatto emotivo, denominato:
La Campagna promossa dalla Caritas Diocesana di Livorno, in collaborazione con la O.n.g. Centro Mondialità Sviluppo Reciproco (Cmsr) e la ditta Galletti, si basava sull’idea di recuperare i tappi di plastica delle bibite e dell’acqua minerale raccogliendoli negli appositi contenitori posizionati in parrocchia.
L'idea è stata subito vincente. Grazie al prezioso contributo dei bambini e delle famiglie che si sono mobilitate in una gara generosa e solidale.
La raccolta è servita anche come di educazione civica: infatti l'iniziativa poteva essere letta come "raccolta differenziata" di un prodotto che normalmente viene gettato fra i rifiuti Generici.
Come non ricordare tutte le scuole elementari, la Casa Circondariale, l'Ospedale Civile Umberto I di Frosinone, le parrocchie vicine, le industrie locali, che tanto impegno hanno profuso nell'iniziativa.
Il progetto, si è concluso con la consegna di circa 120 quintali di tappi forniti in otto mesi circa. L'adesione al progetto per il momento è sospesa, per questioni logistiche ma, probabilmente, per il futuro, può essere riproposta per continuare a fornire un aiuto ai nostri fratelli d'Africa.
Una comunità in viaggio: Pellegrini sulle strade di Cascia.
Una comunità parrocchiale raccolta nella contemplazione del Mistero della Resurrezione
PICCOLA GALLERIA FOTOGRAFICA
La mostra si è svolta nell'autunno del 2007 ed è nata da una collaborazione fra la Parrocchia, l'Archivio di Stato di Frosinone, l'Amministrazione comunale ed altre realtà culturali del nostro territorio.
Dal lavoro sono emerse una serie di motivazioni socio politiche che determinarono il fenomeno del brigantaggio nell'antica provincia ciociara di "Campagna e Marittima" nel periodo dell'1800.
Le autorità del tempo misero in atto una serie di iniziative per la repressione del fenomeno, arresti e processi erano all'ordine del giorno e, molto spesso, questi personaggi vennero giustiziati.
Questi tristi episodi coinvolsero indirettamente anche Frosinone, sede delle istituzioni. Inoltre, attraverso l'esame dei documenti è stata fatta luce sulla nascita del Santuario della Madonna della Neve.
Le conclusioni del lavoro sono state raccolte in un "DVD" che è possibile acquistare in parrocchia.
Il lavoro cinematografico è stato presentato all'intera cittadinanza frusinate nella serata conclusiva della stagione cinematografica cittadina che ogni anno l'Amministrazione promuove nella "Villa Comunale".
Inoltre, ha ottenuto il primo premio, il "Cellini", nella mostra cinematografica organizzata dall'Università di Cassino - Sora, nella sezione di pertinenza.
Anche un racconto fotografico può testimoniare la storia della nostra vita. Un racconto fatto di immagini, le immagini degli ultimi cinquanta anni della nostra parrocchia: dai fatti religiosi ai personaggi dimenticati, dalle trasformazioni sociali alle mode che hanno caratterizzato decenni intensi e contraddittori.
Le opere esposte non sono state realizzate da fotografi professionisti e non sono state concepite come opere da inserire in una mostra a tema per concorrere all’assegnazione di un premio.
Al contrario, sono semplici foto scattate la domenica, molte di esse sono del tutto casuali, sono attimi cristallizzati nel tempo senza un perché particolare e, proprio per questo motivo, rappresentano le più autentiche testimonianze di uno spaccato della vita quotidiana raccontando i fatti veri, accaduti intorno alla nostra chiesa.
Dalle foto emergono i volti dei nostri nonni, dei nostri sacerdoti, dei nostri amici, interpreti di una comunità laica che non sarebbe esistita senza la loro chiesa.
Gente con lineamenti forti, caratteristici dell’antica fierezza della gente ciociara.
Negli scatti esposti c’è anche la periferia frusinate, i borghi rurali della metà del secolo trascorso.
Quasi tutte le foto, pur essendo relativamente recenti, più che testimoniare la vita nei borghi, sembrano evidenziare i resti di una civiltà perduta.
Sono tutte foto che offrono un impatto molto forte e testimoniano che i cambiamenti sociali ed urbanistici sono stati impressionanti.
Certamente la fotografia in bianconero accentua l’incanto e la realtà di quei paesaggi e l’aria antica che ancora si respira fra questi rioni densamente abitati e poco qualificati, dove i racconti degli anziani si mescolano ad aspetti più moderni in un continuo andare e venire di passato e presente.
Nella sala della mostra, sono stati esposti anche diversi pannelli che contengono molti documenti storici, messi a disposizione dall’Archivio di Stato di Frosinone.
Sono tutti documenti preziosi che raccontano le vicende del nostro rione: le storie delle persone, le fiere, le feste e la vita quotidiana dei nostri nonni.
Nel leggere i documenti ci si accorge di aver aperto il diario intimo dei nostri vecchi progenitori, di essere entrati in un mondo fiabesco, in una realtà sociale che non ci appartiene più: un mondo irrimediabilmente perduto.