Questo pontefice si distinse per virtù, pietà e carità. Uno dei suoi primi atti pontificali fu la promulgazione dei decreti di canonizzazione di otto santi, già emessi dai papi precedenti, ma che, per varie ragioni, non si erano pubblicati.
Anche questo è un segno di quei tempi. Questo papa è legato al santuario della Madonna della Neve più degli altri. Egli, come abbiamo già detto, vi era venuto in pellegrinaggio quando era ancora ventisettenne e cardinale arcivescovo di Benevento. Vi voile ritornare da Papa.
Nel 1727 si era recato a Benevento. Al ritorno decise di passare e fermarsi al
nostro santuario.
Pertanto il 21 maggio, mercoledì antecedente l’Ascensione, alle 23 circa, giunse a Frosinone proveniente da Ceprano. Si diresse al santuario e prese alloggio in convento; dopo essere stato ossequiato dai religiosi e superiori «si trattenne in chiesa a venerare il SS. Sacramento, indi a coro a fare orazioni, poscia si ritirò nelle sue camere, mentre alla corte fu dato lauto rinfresco.
Nel seguente giorno dell’Ascensione, il Papa scese in chiesa, e nel coro ascoltò la Messa di un suo cappellano segreto e volle assistere coi religiosi all’offizio di terza ed alla messa solenne che cantò il Commissario e
procuratore generale, P. Giov. Giacomo DA S. Alberto.
Terminata la messa cantata, Benedetto XIII volle celebrare il medesimo sagrifizio privatamente all’altare maggiore dedicato alla beata Vergine.
Accorsero al convento più di quindicimila persone... più volte il pontefice si recò ad un balcone per impartire... l’apostolica benedizione.
«Nella mattina seguente... discese in coro ad orare, fece distribuire buona somma di denaro ai poveri... e subito si pose in viaggio per Prossedi corteggiato dal marchese de Carolis, che nel convento avea trattato splenditamente la famiglia pontificia».
Nell’archivio di stato di Roma, al fondo Agostiniani Scalzi, si conserva la descrizione dell’avvenimento e le iscrizioni che per le circostanze furono messe in diverse parti del
convento. Ivi si specifica che il pontefice dette tre volte la benedizione dalla finestra del
convento e che nel pomeriggio, quando andò in carrozza, recitò il Rosario, seguito da molta gente - (foto della fontana di Prossedi).
Questo evento fu tramandato nella lapide in marmo che ancora si vede nel portone d’ingresso al convento. Essa fu eretta a spese di Livio de Carolis, unitamente ad un’altra gemella che trovasi sulla fontana che egli stesso fece costruire alle porte di Prossedi.
Due lapidi per commemorare un singolo evento: La visita di Benedetto XIII al Santuario della Madonna della Neve
Entrambe predisposte da Livio DE CAROLIS per ricordare l'evento
La prima è stata posizionata sul portone della facciata del Convento degli Agostiniani Scalzi
La seconda è stata posizionata sul frontone della fontana del De Carolis a Prossedi
La descrizione dell'evento
BENEDETTO XIII. PONT. MASS.
DELL’ORDINE DEI PREDICATORI
REDUCE DA BENEVENTO
IL 21 MAGGIO 1727 DELLA SALVEZZA
QUESTO CENOBIO DELLA MADONNA DELLA NEVE
ILLUSTRO’ CON LA SUA PRESENZA
NEL GIORNO DELL’ASCENSIONE DEL SIGNORE
CELEBRO’ ALL'ALTARE DELLA MADRE DI DIO
I POPOLI LATINI
ACCORSI A GARA DA OGNI PARTE
PER VENERARE IL SOMMO VICARIO DI CRISTO
QUATTRO VOLTE DA QUESTO LUOGO BENEDI’
IL GIORNO DOPO PER UNA STRADA PRIMA SCOSCESA ED IMPRATICABILE
PRECEDENTEMENTE APPIANATA E RESA ACCESSIBILE AI CARRI
RECATOSI NEL MARCHESATO DI PROSSEDI
CHE MAI PIU' POTRA AVERE TANTO ONORE
ASCOLTO’ LA MESSA NELLA CHIESA DI S. AGATA
E BENEDETTO ANCHE QUI IL NUMEROSO POPOLO
RITORNO’ A ROMA PER LA VIA DI SEZZE
LIVIO DE CAROLIS MARCHESE DI PROSSEDI
CHE
EBBE LA FORTUNA INVIDIABILE DAGLI ALTRI PRINCIPI
DI PREPARARE UNA DEGNA VIA A TANTO OSPITE
PER TRAMANDARE AI POSTERI LA TESTIMONIANZA DEL FATTO
VI POSE IL RICORDO.
Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo
(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni) - "Editrice Frusinate 1975"
Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.