La prima metà del ‘700 è dominata dalle tre guerre di successione:
la spagnuola (1701 - 1713, 1714), la polacca (1733 - 1738), l’austriaca (1740 - 1748).
Tutte e tre furono scatenate, come avveniva allora, per interessi dinastici tra i sovrani delle principali potenze d’Europa. Uno dei teatri di guerra dei tre conflitti fu l’Italia non solo settentrionale, ma anche meridionale, per ragioni del conteso regno di Napoli. Di esse si
ebbe l’eco anche a Frosinone. In uno dei cinque registri, dei 64 che ne conteneva l’archivio della Madonna della Neve, troviamo una nota per ognuna delle tre guerre suddette. Vogliamo quindi farle conoscere al lettore.
Guerra di successione spagnuola
In essa erano di fronte: da una parte, Francia e Spagna, dall’altra l’impero d’Austria, l’Inghilterra, l’Olanda e, in un secondo tempo, anche il duca di Savoia.
Allorché le cose andarono male per la Francia e la Spagna, a cominciare dalla celebre battaglia di Torino (settembre 1706), dove si colloca il noto olocausto di Pietro Micca - (Foto a destra), le forze imperiali marciarono contro Napoli, che era degli Spagnuoli.
La nota dì cui parliamo si riferisce all’epoca dell’arrivo a Frosinone dei soldati austriaci che scendevano verso il regno partenopeo. Eccola: «25 giugno. Giorno nel quale s’accampò in Frosinone l’esercito imperiale e nel nostro convento il generale Taun con tutta la generalità».
Visita di Giacomo III d’inghilterra
Prima di parlare della seconda guerra di successione, dobbiamo ricordare un fatto che allora si considerava di grande importanza: la visìta dl Giacomo III pretendente al trono d’Inghilterra.
Questi era nato nel 1688, l’anno stesso in cui Giacomo II suo padre fu sbalzato di trono dal genero Guglielmo III D’Orange. Egli era cresciuto e si era sposato a Roma con la principessa Sobiescki, dalla quale aveva avuto due figli, Carlo Edoardo principe di Galles ed Enrico Benedetto duca di Jork, che fu cardinale.
Orbene, il detto Giacomo III durante la sua vita romana era andato a Napoli e, nel viaggio di ritorno per la capitale, si fermò a Frosinone.
Era il giugno 1731, quattro anni dopo la visita di Benedetto XIII alla Madonna della Neve. Pernottò nel palazzo apostolico del governatore della provincia, che era allora il genovese Mons. Cosimo Imperiali, poi cardinale.
All’indomani, dopo aver ascoltato la messa con l’intera sua corte e, dopo aver ammirato la campagna frusinate, proseguì per Roma dove morì circa 35 anni dopo, il 1° gennaio 1766.
Guerra di successione polacca
La prima guerra di successione aveva fatto insediare gli austriaci a Napoli, quella polacca invece vi riporta gli spagnuoli. Due furono i teatri di guerra. Il primo si ebbe nella stessa
Polonia, dove si sconrarono le forze austriache e russe, da una parte, e quelle del nuovo re polacco Leszczjnski e francesi, dall’altra.
Queste ultime ebbero la peggio. Il secondo scacchiere bellico fu posto nella valle padana, dove gli austriaci, che furono sconfitti, dovettero scontrarsi con le forze congiunte di Francia, di Spagna e del re di Sardegna. Ma gli spagnuoli portarono la guerra anche nel regno di Napoli per scalzarvi gli austriaci. Ed infatti vi riuscirono con la battaglia di Bitonto, dove il 25 maggio 1734 sconfissero il vicerè Visconti e lo costrinsero a lasciare il regno.
Questa battaglia decisiva ebbe luogo dopo l’occupazione di Napoli. Per riprendere la città, all’inizio della primavera era sceso il figlio di Filippo V di Spagna, il duca di Parma Carlo -(Foto a destra) - che sarà, alla fine della guerra, re di Napoli col titolo di Carlo VI - (Foto a sinistra). Con lui c’era un esercito di 16.200 fanti e 4.000 cavalieri.
L’infante di Spagna si fermò a Frosinone dal 23 al 27 marzo, andò a «caccia di palombi» e ammirò
«queste bellissime campagne».
L’eco del passaggio di queste truppe è cosi registrato sul libro mastro del convento della Madonna della Neve: «Dal signore Giov. Battista Casanuova per quello hanno tassato per il danno patito nel passaggio delle truppe spagnuole, scudi 5 (ottobre 1734)».
Questo rimborso spese non ebbe luogo solo per i religiosi, ma per tutti coloro che avevano riportato danni, né fu effettuato in questa circostanza soltanto, ma in tutte e tre le guerre di successione e nel 1726, quando gli spagnuoli di Napoli «sono passati ad arruolare degli uomini e nello Stato Ecclesiastico, e dentro la stessa città di Roma sotto gli occhi del Papa con frode e con inganno e anche con forza e violenza aperta, dando con ciò causa ad un grave e pericoloso tumulto di popolo».
Guerra di successione austriaca
In questo terzo conflitto, agli interessi dinastici dei sovrani d’Europa, si aggiunsero le preoccupazioni per il mantenimento dell’equilibrio politico - militare nel continente, che
soprattutto l’Inghilterra vide minacciato dalla nuova ripresa della Francia e della Spagna. Si combatté in più fronti che non nelle guerre precedenti. Per quello che si riferisce alla Ciociaria e a Frosinone, ricorderemo che nel 1744 stava muovendo verso Napoli un esercito austriaco. Ma il re Carlo di Napoli lo incontrò a Velletri e lo sconfisse, assicurando cosi definitivamente quel regno alla casa Borbone.
Frosinone è legato anche a questo episodio. Infatti, allorché l’esercito spagnuolo, forte di 30.000 uomini, passò per la nostra città, il capitano Campagiorni dette ospitalità nella sua casa a D. Carlo III di Spagna.
Forse si deve anche a questo gesto di amicizia, se gli spagnuoli non compirono razzie, ma pagarono regolarmente i generi quivi acquistati. Nei registri del convento della Madonna della Neve troviamo queste voci: «Per ritratto di sette quarte in circa di fave vendute alli spagnuoli a ragione di sette scudi il rubbio in diverse volte, e partite come dal giornale sc. 11,80. Per ritratto di un cavallo attempato venduto alli spagnuoli per prezzo di sc. 16,25. Per ritratto di pane venduto in diverse volte alli spagnuoli sc. 6. Per ritratto di vino venduto alli spagnuoli sc. 6. Per ritratto di mezzo rubbio
di grano a ragione di sette scudi e mezzo il rubbio sc. 3,75». (A destra illustrazione del regno di Napoli)
Da quanto abbiamo riferito sembra che i reiterati passaggi di eserciti non abbìano causato gravi conseguenze. Ma un fascicolo conservato presso l’Archivio di Stato di Roma ci fa comprendere il grave
dissesto economico prodotto nello Stato Pontificio. Per pagare alle città e ai paesi le spese sostenute per le truppe che vi si erano stanziate o soltanto passate la congregazione del B. Governo dovette ricorrere a mille espedienti.
Abbeverata dei cavalli all'Osteria Bianca
Immagine ripresa a Madonna della Neve - Frosinone - durante le esercitazioni di un reggimento di artiglieria alla fine del secolo
Bruno BRIZZI - "Lazio Scomparso - Edizioni Quasar 1977
Fin dal 1708 era stato creato il Monte difesa Vacabile con l’onere di sc. 6 annui per ogni 100 scudi depositati dai risparmiatori. Esso fu estinto nel 1710 per ristrutturare
diversamente il debito pubblico. Nel 1743 Benedetto XIV fu costretto a imporre un’altra tassa e così pure Clemente XIII nel 1764, l’anno in cui si rese benemerito per i soccorsi straordinari dati a Frosinone.
Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo
(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni) - "Editrice Frusinate 1975"
Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.