Il 2 gennaio 1154 i militi o gentiluomini di Frosinone, unitamente al clero, donano all’abbazia di Montecassino la chiesa di S. Giuliano, sita nel territorio Frusinate.
Il fatto per sé non è straordinario, ma deve attirare la nostra attenzione per i soggetti che fanno la donazione. Sono i milites e il clero uniti insieme.
Questa circostanza ci aiuta a penetrare meglio la natura dell’amministrazione collegiale in Frosinone nell’alto Medioevo.
Il Pivano ci assicura che già nel sec. IX esistevano amministrazioni collegiali composte da ecclesiastici e laici.
Esse venivano chiamate consortia, societates, e, presso i Longobardi che avevano cristianizzato le gilde, adfratationes, cioè affratellamenti.
Lo stesso autore, che si occupa di questo argomento relativamente al caso di Ivrea, richiama più di una volta la Fraternitas Verulana del secolo XIII.
Ebbene, l’amministrazione collegiale di Frosinone, nel periodo della presenza di elementi longobardi, bisogna avvicinarla a tale società consortile, che, come ci dice il Pivano, presso i Longobardi si chiamavano affratellamenti. La tendenza a costituire tali comunità era una caratteristica di quei tempi e si deve soprattutto all’opera dei monaci.
Fino al secolo scorso, nelle amministrazioni comunali il sindaco veniva chiamato Priore. Tale nomenclatura ci deve riportare all’epoca di cui stiamo trattando. Allora le collettività rurali, che si raccoglievano per lavorare i fondi monastici, formavano una sola famiglia con i monaci contadini. Il superiore era unico per entrambi le classi e si chiamava Priore.
I monaci e la popolazione rurale incominciarono a costituire comunità separate dinanzi alle incursioni saracene. In quel frangente fu necessario organizzare la difesa e si costruirono i castelli. Essendosi reso necessario impugnare le armi, i monaci si ritirarono a formare le comunita esclusivamente religiose, mentre i laici dovettero assumere la gestione civile e militare.
Tuttavia, anche i capi di queste nuove comunità civili continuarono a portare il nome di Priore.
Che i castelli siano stati costruiti nel periodo del quale noi stiamo parlando, ce lo afferma categoricamente uno specialista: «...posso affermare, che i primi castelli sono del sec. X, successivi alle torri... per difesa del fondo contro i Saraceni nemici».
In conclusione, nell’amministrazione alto - medioevale di Frosinone, che fu sempre collegiale, bisogna distinguere tre fasi. Nella prima (fine 400 - 731), l’amministrazione collettiva continua sugli schemi colonici precedenti; nella seconda (731 - 898), ricalca quella consortile di affratellamento; nella terza (898 - 1284), fu di autonomia civile controllata dalla Chiesa romana.
Padre Ignazio BARBAGALLO Agostiniano Scalzo
(FROSINONE - Lineamenti storici dalle origini ai nostri giorni) - "Editrice Frusinate 1975"
Per le citazioni storiche, la bibliografia ed altro, si rimanda ad una consultazione diretta dell'opera.